LA STORIA
Per il movimento opposto, un montacarichi elettrico fornito da un certo Lastrico serve a far risparmiare tempo e fatica.
I lavori diventano sempre più impegnativi: bisogna costruire nuove linee elettriche, una nuova linea idrica che va ad alimentare un laghetto per ottenere il quale Gianni e Giacomo hanno dovuto sradicare una vecchia radice, una cisterna per l’accumulo dell’acqua.
Guido Gazzo affianca Luciano per il lavori elettrici ed idrici mentre Roberto Gazzo realizza le ringhiere del sentiero e dei poggioletti delle case.
Si conclude così il secondo anno di vita del Presepe con un sempre maggiore numero di visitatori.
Quando poi il primo progetto per la costruzione del campanile non si è realizzato a causa dell’inconsistenza del terreno, lo spazio ricavato ha allargato la possibilità di ampliamento del Presepe e il sottoscritto non ha impiegato molto a decidere di farne un bell’ingresso. Si è provveduto poi al rifasciamento del muro di recinzione, alla costruzione di un piccolo ponte per il passaggio all’altra sponda, scale scalette il tutto con pietre faccia a vista.
Lavori eseguiti grazie alla collaborazione di tutti.
Siccome io ne inventavo una al giorno, nascevano spesso piccole contestazioni, ma a lavoro finito tutti ammettevano che l’idea era appropriata e ben riuscita.
Così tra alti e bassi,tra consensi e dissensi si proseguiva secondo il mio “progetto mentale”.
I lavori diventano sempre più impegnativi: bisogna costruire nuove linee elettriche, una nuova linea idrica che va ad alimentare un laghetto per ottenere il quale Gianni e Giacomo hanno dovuto sradicare una vecchia radice, una cisterna per l’accumulo dell’acqua.
Guido Gazzo affianca Luciano per il lavori elettrici ed idrici mentre Roberto Gazzo realizza le ringhiere del sentiero e dei poggioletti delle case.
Si conclude così il secondo anno di vita del Presepe con un sempre maggiore numero di visitatori.
Quando poi il primo progetto per la costruzione del campanile non si è realizzato a causa dell’inconsistenza del terreno, lo spazio ricavato ha allargato la possibilità di ampliamento del Presepe e il sottoscritto non ha impiegato molto a decidere di farne un bell’ingresso. Si è provveduto poi al rifasciamento del muro di recinzione, alla costruzione di un piccolo ponte per il passaggio all’altra sponda, scale scalette il tutto con pietre faccia a vista.
Lavori eseguiti grazie alla collaborazione di tutti.
Siccome io ne inventavo una al giorno, nascevano spesso piccole contestazioni, ma a lavoro finito tutti ammettevano che l’idea era appropriata e ben riuscita.
Così tra alti e bassi,tra consensi e dissensi si proseguiva secondo il mio “progetto mentale”.